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Eventi e formazione 1 ottobre 2020

38 fattori che influenzano il posizionamento su Google

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Pubblicare contenuti di qualità è una attività necessaria ma non sufficiente per il posizionamento del tuo sito web.
E’ necessario ottimizzarli secondo le regole dell’algoritmo di Google.
Abbiamo fatto una lista di fattori che influenzano i risultati di ricerca, per  ognuno degli elementi di indicizzazione del sito.
Leggila e scopri se il tuo sito corrisponde a queste caratteristiche.

Fattori di Ranking legati al dominio

1. Estensione TLD nazionale: è fondamentale scegliere un dominio con estensione Top Level Domain (it, fr, de…) che si riferisca al Paese del pubblico di destinazione. Nel caso di siti tradotti in più lingue, la soluzione preferibile sarebbe quella con un dominio per ogni paese (.it = Italia, .fr = Francia, .de = Germania).

2. Anzianità del dominio: siti attivi da molti anni godono della fiducia di Google, al contrario molto spesso i siti ad uso spam hanno vita breve e vengono aperti e chiusi nel giro di un anno. Possedere un dominio attivo da diversi anni può far guadagnare qualche punto in più. Una cosa da tener presente quando si valuta un cambio dominio.

3. WHOIS pubblico: il protocollo WHOIS permette di conoscere il provider ed il proprietario di un dominio. Solo chi ha qualcosa da nascondere, come gli spammer, sceglierebbe di occultare il proprio WHOIS. Nascondere la proprietà di un dominio ne assicura, o quasi, la penalizzazione.

4. Parola chiave nel dominio: un tempo la scelta di un dominio che contenesse la parola chiave poteva essere fondamentale sotto l’aspetto SEO. Oggi questo parametro ha perso un po’ della sua importanza, ma risulta ancora utile al fine del posizionamento.

5. Dominio a corrispondenza esatta: pagine che presentano contenuti di qualità, ben ottimizzate e con nomi dominio che corrispondono alla keyword di ricerca possono essere avvantaggiate nel posizionamento. L’uso degli EMD (Exact Match Domain) è una tecnica diffusa tra gli spammer, questo ne ha causato una diminuzione dell’influenza nel ranking.

6. Parola chiave nel sottodominio: è sempre possibile valutare di sviluppare un sottodominio interamente dedicato all’argomento per cui ci vogliamo posizionare. Sfruttando in questo modo il piccolo vantaggio dato dalla presenza di una keyword nel sottodominio.

7. Proprietario del dominio penalizzato: siti con WHOIS riconducibili a spammer sono facili prede di penalizzazioni da parte del motore di ricerca.

8. Storico del dominio: difficile ottenere buoni posizionamenti con un dominio che ha subito penalizzazioni in passato. Molte aziende acquistano dominio, magari EMD, nella speranza di ottenere buone performance su Google, ignorando che stanno acquistando domini bannati dal motore di ricerca. Comprare un dominio senza farlo prima controllare da un buon SEO è un grosso errore.


Fattori di ranking legati alla pagina

1. Parola chiave nel title: il meta title di una pagina web è un elemento molto importante, ed appare ben in vista nei risultati Google. Inserire la parola chiave nel title è un must.

2. Parola chiave all’inizio del title: le parole più a sinistra nel meta title hanno un maggior peso sul posizionamento.

3. Parola chiave nella description: l’utilizzo della keyword nella meta description non risulta un fattore fondamentale come lo era in passato. Tuttavia riuscire ad inserire la parola chiave o un suo sinonimo, in maniera naturale, è sicuramente un plus.

4. Parola chiave nell’H1: se il meta title è il titolo del documento web che forniamo a Google, l’H1 è il titolo del testo che abbiamo scritto e, quindi, è un fattore molto importante.

5. Frequenza della parola chiave nel testo: chiaro, non bisogna farcire il testo con la parola chiave scelta. Tuttavia riportare la parola chiave ogni volta risulti necessario aumenta la pertinenza della nostra pagina.

6. Lunghezza del contenuto: un pagina che sviluppa con completezza un argomento con un testo ben articolato riceve un punteggio migliore rispetto ad una pagina con un articolo corto e superficiale. Anche in questo caso, meglio non esagerare. Dilungarsi con del testo inutile solo per allungare l’articolo non porta alcun risultato.

7. Link in ingresso: sono fondamentali, ma ormai è sempre più importante che siano di valore. Non serve andare chissà dove a cercare di comprare link. Meglio sviluppare contenuto di qualità ed ottenere link spontanei e di qualità.

8. Velocità di caricamento della pagina: Google ha più volte dichiarato di ritenere molto importante la velocità di caricamento delle pagine web. Molti SEO affermano che forse il motivo per cui un vero MobileGeddon non è ancora arrivato in Italia è perché questo causerebbe cambiamenti disastrosi nelle SERP. Meglio prendersi per tempo controllando la velocità dei nostri siti.

9. Ottimizzazione delle immagini: non solo in termini di “peso” ma anche tramite titolo e alt tag.

10. Freschezza dei contenuti: Google predilige le pagine con contenuti recentemente aggiornati.

11. Frequenza di aggiornamento dei contenuti: le pagine spesso aggiornate, magari con l’aggiunta di contenuti utili ed attuali, sono premiate nel posizionamento.

12. Posizione della parola chiave nel testo: inserire la keyword nelle prime 100 parole del testo sembra fornire maggiore rilevanza.

13. Qualità dei link in uscita: capita di leggere che la SEO è “ottenere link in ingresso ed evitare i link in uscita dal proprio sito”, quanta fantasia. I link in uscita da una pagina del nostro sito possono aiutare, anche drasticamente, il posizionamento. A patto che siano utili.

14. Numero di link in uscita: chiaro, imbottire la pagina di link non utili sarà un campanello d’allarme spam per Google. Se i link sono autorevoli ed utili, non c’è da aver paura.

15. Canonical: un tag molto importante, soprattutto nel caso di grossi siti ed ecommerce. Serve per evitare di presentare a Google contenuti duplicati.

16. Hn: anche se l’H1 della pagina è il più importante, anche inserire la parola chiave nei titoli H2, H3, etc…ha effetto sul posizionamento.

17. Tema dei link in uscita: i link in uscita dalla pagina dovrebbero essere, oltre che di valore, coerenti con il tema trattato.

18. Ortografia: c’è chi inserisce qualche piccolo errore nei propri testi perché ritiene questo li possa far sembrare più “veri” al motore di ricerca. Più volte i piani alti di Google hanno dichiarato che la corretta ortografia di un testo sia sinonimo di qualità. Ad oggi personalmente ho qualche dubbio sulle capacità di riconoscere la corretta ortografia italiana da parte di Google.

19. Contenuti aggiuntivi: è indubbio che rendere una pagina più utile per gli utenti aggiungendo contenuti come articoli correlati, funzionalità, suggerimenti, aiuta il posizionamento.

20. Link ad altre pagine del sito: più trattiamo l’argomento in profondità, più aumentano le chance di posizionamento. Quindi link ad articoli di approfondimento sul nostro stesso sito miglioreranno il ranking della pagina.

21. Media: le immagini sono utili e piacevoli per gli utenti. Gli articoli corredati di immagini si posizionano mediamente meglio.

22. Originalità del testo: copiare testi di altri non sarà utile per posizionare il nostro sito. Tuttavia, con le giuste tecniche, è possibile posizionare molto bene pagine il cui testo originale è in proporzione molto limitata.

23. Citare le fonti: il fantasma del duplicate content non deve essere frainteso con l’impossibilità di riportare testi altrui online. Basta citare e linkare le fonti.

24. Elenchi puntati: a Google piacciono e sono sempre piaciuti. Organizzare il testo con elenchi puntati è una buona tecnica;

25. Lunghezza dell’URL: dare nomi troppo lunghi alle pagine, magari per inserire tutte le parole chiave nell’URL, non è una buona idea. Le URL troppo lunghe fanno più fatica a posizionarsi.

26. Profondità della cartella: è sconsigliabile posizionare il contenuto che vogliamo si posizioni su Google in una cartella troppo profonda. Vanno preferiti i path corti.

Fattori di ranking legati al sito
1. Struttura: la cosa più importante in un sito è la sua struttura. L’organizzazione delle cartelle e sottocartelle, la gestione delle tassonomie. Quali contenuti “meritano” posizioni privilegiate, quali no? Chi si occupa della realizzazione di siti web dovrebbe dedicare l’80% del tempo alla definizione della struttura, il 20% alla grafica. Quasi sempre questo non accade

2. Menù: è legato alla struttura. Il menù non facilità solo la navigazione degli utenti, ma fornisce anche indicazioni a Google riguardo gli argomenti principali trattati dal sito stesso. Vedo troppo spesso e-commerce con una sola voce di menù che linka ai prodotti.

3. Organizzazione dei link interni: fa sempre parte della struttura del sito, e gioca un ruolo fondamentale nel posizionamento. Tra le mie preferite, la struttura a silos.

4. Ottimizzazione per il mobile: impossibile non curarla se si mira al posizionamento su Google. Anche se per qualche strana ragione un sito non mobile dovesse riuscire ad ottenere posizioni di rilievo, la frequenza di rimbalzo sarebbe alle stelle.